Sogni, pensieri, parole e segni
di Federico Fubiani - Illustrazioni di Niccolò Storai
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Prefazione "Sogni, Pensieri, Parole E Segni"
Conosco Federico da ormai più di tre anni. Argento Vivo Edizioni, la casa editrice che dirigo, era nata da pochissimi mesi e Federico è stato uno dei nostri primi autori, e per inciso una delle prime persone a fidarsi di noi e ad affidare il suo manoscritto, quello che qualche mese dopo sarebbe diventato il suo primo libro pubblicato nonché primo capitolo della trilogia fantasy Le memorie di Roksteg, e cioè Il risveglio di Lephisto. Avrete senz’altro notato quante volte io abbia utilizzato, in poche righe, l’aggettivo «primo», al singolare o al plurale. Non è demenza o sciatteria stilistica, bensì l’intento con il quale voglio celebrare il modo in cui io vedo oggi Federico: un primus inter pares. Perché è inutile negarlo: come direttore editoriale dovrei dirvi che per me tutte le autrici e tutti gli autori sono uguali… ma non posso farlo. Ho tanti difetti, ma fra questi non è inclusa l’ipocrisia: Federico ha sempre primeggiato (ci risiamo!) ed è per me qualcosa di più che un semplice autore Argento Vivo Edizioni. Un amico, sì, lo posso dire. Al punto che, per quanto io da diversi anni non mi occupi più di editing, ho scelto di editare in prima persona anche il secondo capitolo della trilogia e, va da sé, mi prenderò cura anche del volume conclusivo, che speriamo di dare alle stampe molto presto. Quando sostengo che fra Federico e me si è instaurata una vera amicizia, dico la verità. Lui è stato, anzitutto, il primo (ancora!) autore a capire una cosa fondamentale: che il compito dello scrittore non si conclude con l’aver messo la parola «fine» in calce alla sua opera. Giocando su una similitudine ahimè fin troppo abusata, scrivere un libro è come diventare papà di un bambino: non è che, una volta messo al mondo, puoi pensare siano gli altri a crescerlo. Infatti Federico si è calato benissimo in questa mentalità di papà delle sue opere (o per meglio dire, babbino. Ma questa la capiremo solo lui e io). Si è spinto ovunque, e ho avuto il piacere di portarlo in giro anche nella regione dove vivo, il Veneto, addirittura in una scuola nella quale è tuttora ricordato con affetto. Già, i bambini. Ci ritorneremo presto su questo punto. Ma Federico è, al di là del bel rapporto che si è instaurato fra di noi, anzitutto un bravissimo scrittore, che posso dire a ragione di aver veduto crescere nel tempo, anche sul fronte dello stile. D’altronde non si diventa materia di studio scolastico se non si ha del talento. Come, perché, non lo sapevate? Il risveglio di Lephisto è stato adottato come testo di narrativa in una scuola media in provincia di Verona! Così, io da ragazzo leggevo I promessi sposi, mentre i ragazzi di oggi studiano Fubiani. E poi, Federico è soprattutto una bella e brava persona. Un anno fa, proprio in questo periodo, gli avevo chiesto aiuto perché avevo intenzione di finanziare un progetto umanitario proponendo una raccolta di racconti tematici incentrata sul carnevale (Tutti sul carro). Il buon Federico non si è tirato indietro, anzi, e ha contribuito scrivendo un racconto bellissimo che troverete anche in questa raccolta. Non ve ne svelo il titolo, ma vi do un indizio: nel racconto vengo citato anche io. È questo, il regalo che Argento Vivo Edizioni fa a voi lettori, acconsentendo alla riproduzione del racconto per questa iniziativa benefica. Ed eccoci al vero motore che mi ha spinto ad accettare di scrivere questa prefazione. Pensavate fosse l’amicizia? Non soltanto. Di questo progetto Federico mi parlava da tempo. La raccolta, come forse saprete, andrà a finanziare la ricerca sul tumore infantile neuroblastoma. Non posso dirvi i motivi personali, miei e di Federico, per cui siamo entrambi molto sensibili all’argomento. Vi basterà sapere che siamo genitori (cinque figli in due, a voi le illazioni su chi ne abbia generati di più) e che, in generale, riteniamo che nessuno dovrebbe mai soffrire, soprattutto i bambini. Qualche settimana fa, con un timing perfetto – stavo preparandomi per una conferenza sull’antisemitismo al Parlamento Europeo di Bruxelles – Federico mi ha chiamato e mi ha chiesto di scrivergli la prefazione. Ha aggiunto che il libro non sarebbe stato edito da Argento Vivo, ma io avevo già accettato, in cuor mio, di scriverla, questa prefazione, proprio in virtù della nostra amicizia. E quando Federico mi ha accennato al tumore infantile, ho capito che la causa è talmente alta da mettere da parte le (legittime?) gelosie imprenditoriali. Così, mi dispiace per voi, vi è toccato leggere queste mie brevi note. E adesso bando alle ciance: inizia il libro, inizia il Bello. Vedrete, quanto è bravo il mio amico.
William Silvestri
Direttore Editoriale
Argento Vivo Edizioni